LC Padova Host – 11 marzo 2021

LC Padova Host – 11 marzo 2021

24 Marzo 2021 0 Di Lionsadmin
Pandemia ed Etica
Mons. Renzo Pegoraro, Cancelliere della Pontificia Accademia per la Vita, in uno streaming esaustivo, organizzato dal Lions Padova Host,108 Ta3, ha parlato di Pandemia ed Etica, precisando gli steps per il ciclovita dei vaccini e gli interrogativi di carattere etico e sociale che ne emergono, gettando degli input che hanno dato vita al vivace dibattito conseguente.
Partendo dal presupposto che il vaccino è un bene comune ma per ora più enunciato che realizzato su scala significativa, ne ha individuato i passaggi significativi: ricerca e sperimentazione, produzione, somministrazione, informazione e comunicazione.
La ricerca, risultata produttiva, viene testata attraverso la sperimentazione su volontari, vengono raccolti i dati e la documentazione per l’approvazione dell’autorità di controllo, EMA, monitorati e controllati gli effetti collaterali con tamponi periodici, indagini sierologiche e/o presenza di sintomi, elaborati i dati e raccolti a livello statistico, individuate le problematicità nel tempo (es. i quesiti di portatore sano, di reinfezione, di immunità temporale).
La produzione deve fare i conti con i costi, la domanda, la prenotazione. i quantitativi prodotti e correttamente conservati, L’OMS dovrebbe sollecitare e favorire la collaborazione tra stati e case farmaceutiche: centrale emerge il problema dei brevetti e quello delle licenze obbligatorie.
La risposta dovrebbe esser adeguata ai bisogni dell’umanità e il tutto visto nell’ottica della responsabilità culturale dell’intera popolazione. Mentre il vaccino Pfizer, che condivide la stessa tipologia (mRna) con Moderna, prodotto da BioNtech in molti stabilimenti, è stato approvato dalla FDA americana e dal’ AIFA, nessuno in Europa, se non la svedese AstraZeneca, ha preso in mano la produzione in loco, perché molte aziende hanno fabbriche delocalizzate in aree geografiche assai lontane in cui è difficile garantire la catena del freddo, il trasporto e la conservazione dei vaccini. La UE per ora non è riuscita a produrre un vaccino europeo e neppure a distinguersi nella ricerca e distribuzione, forse per gestione poco appropriata non da partner commerciale, ma da cliente con le case farmaceutiche.
Riguardo la distribuzione, dieci paesi hanno prenotato per il 2021 quantitativi sufficienti ad immunizzare più volte (es. Canada potrebbe vaccinare i singoli, 6 volte, Usa e Gran Bretagna,4, Unione Europea, 2), e le aziende hanno preso accordi non solo sui preordini ma anche opzioni di espansione. Quindi per ogni cittadino americano o europeo vi sarà nel corso dell’anno e inizio prossimo la possibilità di accesso al vaccino, per i Paesi Poveri, poche saranno le dosi capaci di coprire la popolazione residente, circa 20% del totale. Per combattere questo divario l ’OMS e le no profit sostenute da Bill Gates stanno lavorando per garantire 1 miliardo di dosi per 92 Paesi Poveri, e la Covax ha raccolto 7 miliardi di euro per i Paesi più disagiati o lontani, in tutto in un’ottica di condivisione a scopo umanitario e di sicurezza globale.
Si pone inoltre il problema della somministrazione: per categorie o data anagrafica? L’orientamento sembra in primis di vaccinare il personale sanitario (medici infermieri) poi altre categorie impegnate in servizi pubblici (docenti, forze dell’ordine, magistrati etc.) ma, in concomitanza, vi è attenzione ai più anziani e ai soggetti più fragili con vaccini ad hoc e con incentivi (patentini, passaporti di vaccinazione).
L’informazione deve risultare efficace, realistica, senza allarmismi, piana, il più esaustiva possibile, la comunicazione chiara, ad evitare illusioni, paure, scetticismi e responsabilizzare la popolazione. La distribuzione etica e la responsabilità sociale, anche delle aziende sono i focus di questa fase, attenta a rispondere al meglio agli urgenti bisogni pandemici. Vaccinare tutti è indice di equità, giustizia collettiva e costituisce un vantaggio per il singolo. Chi non può vaccinarsi verrà favorito dalla copertura di chi lo è, anche se per una durata ipotizzabile dai 6/9 mesi in su. Esistono le incognite della trasmissibilità delle varianti anche da parte dei vaccinati, ma, se si coprono col vaccino quasi tutte le fasce della popolazione, si può ben sperare in una forte riduzione dell’infezione..
Centrale è tener ben presenti i mutamenti dell’ambiente e le zoonosi. I mutamenti di specie in certi contesti sono facilitati: non si può rimanere sani in un mondo malato dice Papa Francesco.
È importante aver piani pandemici per il futuro, attivabili in breve tempo e su larga scala, per non trovarsi impreparati a pandemie ben più micidiali di quella attuale.
Daniela Bobisut