LC Rovigo – INTERNETTIAMOCI… MA CON LA TESTA!

22 Novembre 2019 0 Di Lionsadmin

Nell’ottobre del 2012 la quindicenne americana Amanda Todd muore suicida nella sua casa. La tragedia resta inspiegabile fino a quando la polizia non scopre su Internet un videomessaggio di pochi minuti nel quale la sfortunata adolescente spiega il terribile dramma che l’aveva indotta a togliersi la vita. Da tempo era vittima dei bulli assassini che frequentano impunemente la rete e che l’avevano seguita attraverso tre Stati, rintracciandola ovunque si fosse rifugiata con la famiglia per trovare un po’ di serenità dopo avere innocentemente pubblicato la propria foto in rete.
E’ Il caso eclatante sul quale la dottoressa Barbara Bononi, psicologa forense e specialista in criminologia informatica ha incentrato la sua relazione durante la serata che il Lions Club di Rovigo presieduto da Luigi Marangoni ha dedicato, lunedì, ai pericoli di Internet.
Dal 2012 a oggi, infatti, la situazione è peggiorata – ha spiegato Marangoni – ogni giorno la cronaca ci racconta di giovani che, per un motivo o per l’altro – perdono la vita a causa delle suggestioni o delle persecuzioni private che ricevono attraverso i loro telefonini. Il tablet o il computer.
Le insidie sulla rete, aumentano, infatti in maniera vertiginosa e si manifestano attraverso piattaforme criptate accessibili ai ragazzi, ma sconosciute ai loro educatori. Un esempio ne è la cinese Tik Tok, che in due anni di vita ha superato Facebook e Instagram in quanto a numero di utenti. La Polizia Postale italiana è molto efficiente ed è efficace, nel contrasto alla criminalità informatica, ma non sempre riesce a prevenire i reati.
C’è un solo modo per affrontare la situazione – ha spiegato la dott. Bononi: informare gli adolescenti dei rischi che corrono e informare i genitori perché, molto spesso, non sanno cosa i loro figli guardano mentre restano da doli nelle loro camere. Occorre che i giovani sappiano che dietro ogni app scaricata o per ogni selfie che scattano esiste una ricaduta commerciale che sfrutterà per sempre il loro profilo e la loro immagine a proprio piacimento. La leggerezza commessa oggi potrebbe avere conseguenze negative ai loro danni in un lontano futuro.
Chiara, competente, determinata, la dott. Bononi non ha lasciato spazio a dubbi interpretativi. Occorre far capire ai genitori quanto sia rischioso e, in taluni casi, penalmente rilevante postare su Facebook le foto dei bambini appena nati.
Occorre insistere soprattutto sugli adolescenti. Sui “nativi digitali “al disotto dei 15 anni perché, purtroppo, quella che li precede è da considerarsi sotto il profilo del rischio informatico una “generazione perduta”.
Il sondaggio di un famoso centro di ricerca statistica nazionale pubblicato nei giorni scorsi, del resto, conferma quanto ha sostenuto la relatrice. Il 65% dei minorenni posta la propria foto su qualche social, che il 42% dei genitori posta la foto dei figli, che il 55% delle persone che frequentano i soci chattano con persone sconosciute e che il 55% dei genitori non riesce a controllare il comportamento dei propri ragazzi.
Numerose le domande rivolte dai soci lions alla relatrice, che – in quanto officer distrettuale del Tema di Studio Nazionale “Un calcio al bullismo” del Lions Club -, è disponibile a recarsi presso le scuole a illustrare il problema insieme con l’avvocato Anna Osti, officer del service nazionale “Internettiamoci… con la testa”.
Nella foto.
Barbara Bononi con il presidente del Lions Club Rovigo Luigi Marangoni