CENTRO STUDI DISTRETTO TA3: “SALVO COMPLICAZIONI”
Nel corso dell’ultima riunione del Centro Studi Distrettuale del 2 marzo 2017 è stata avanzata, da Terenzio Zanini, la proposta di avvalersi della rappresentazione di uno spettacolo teatrale quale strumento di affermazione e diffusione di principi Lionistici attinenti la dimensione e gli argomenti della salute e della malattia, della fragilità della condizione umana e della necessità di recuperare, nella coscienza degli Uomini, i Valori della condivisione, della compartecipazione, della appartenenza a una stessa Umanità.
Lo spettacolo (Salvo complicazioni di Marco Bottoni ) tratta della salute e della malattia, della dimensione del curare e del prendersi cura, indagando le esperienze esistenziali della Persona nelle varie fasi della sua vita, con particolare attenzione al bagaglio di sentimenti ed emozioni che ognuna di queste realtà si porta dentro.
I quadri della rappresentazione si susseguono senza soluzione di continuità, sostenuti da una colonna sonora originale, eseguita dal vivo, a volte con elegante ironia, a volte con i toni di una profonda partecipazione emotiva in uno spettacolo ricco di contenuti sia nel testo che nella rappresentazione scenica e nel contributo musicale.
La scenografia accuratamente studiata e volutamente evocativa suggerisce fedelmente gli ambienti nei quali si dipana il percorso della narrazione.
Una porta azzurra segna la separazione fra chi è affidato alle cure dei medici in un reparto di rianimazione e chi, dall’altra parte, trepida nell’ansia per il destino del suo caro.
La stessa porta sancisce anche l’assenza irrimediabile del medico durante una grottesca visita di routine.
L’ironia sottile ed elegante del qui-pro-quo semantico di chi è uso parlare in “medichese” e la disarmante banalità dei pazienti “habituès” dell’ambulatorio fanno da contraltare alla sofferta partecipazione di chi impegna ogni sua giornata nel dedicarsi alla cura degli altri.
Mentre le scene si susseguono, al pubblico viene offerta, con forza è verità, l’opportunità di riflettere sulla fragilità della condizione umana nel momento drammatico della malattia, della perdita della identità e delle capacità cognitive, sulla difficoltà di condividere e compatire il dolore, la sofferenza, la morte.
Ma la malattia, il dolore, persino l’esperienza drammatica della fine della vita non restano fini a se stessi: ogni persona è chiamata a recuperare dalla sofferenza e dal disagio una dimensione nuova e più ricca della propria umanità, quella della condivisione e della partecipazione: chi, superata la malattia, lascia l’ospedale, sente nascere dentro di sé un mai provato “indicibile senso d’amore”.
E dal momento in cui incomincia “a guardare gli altri con lo stesso sguardo che avrebbe voluto vedere posarsi su di lui, quando era malato”, l’Uomo è veramente guarito, perché insieme alla salute e al benessere fisico recupera un senso di partecipazione della medesima umanità, la capacità di condividere le esperienze altrui e, più di tutto, il valore della Appartenenza, che è avere gli altri dentro di sé.
Lo spettacolo risponde, nei suoi contenuti, all’esigenza di trattare un tema proposto e suggerito da due Soci Lions, particolarmente sensibili all’argomento, e si configura, nella sua capacità di porre all’attenzione del pubblico temi e argomenti in una vera attività di “Servizio” alla crescita umana e culturale.
Lo spettacolo è già andato in scena al teatro Comunale di Trecenta con successo di pubblico e di critica per volontà dei LC Badia Polesine Adige Po, Rovigo e S.M. Maddalena Alto Polesine. L’incasso è stato interamente devoluto al finanziamento dei corsi Lions Quest.
Per informazioni sull’organizzazione gratuita di una rappresentazione rivolgersi a:
LC Badia Polesine Adige Po, Terenzio Zanini – 335 365587, Marco Bottoni – 338 3534260.
Spettacolo teatrale di Marco Bottoni.
Interpreti Carlo Alberto Ferrari, Elisabetta Bonetti, Franca Bergomi, Marco Bottoni.
Musiche originali di Jacopo Salieri, Fausto Negrelli, Nicola Govoni eseguite dal vivo dagli Autori.
Messa in scena Stefano Santucci; Luci Carlo Sarti; Ottimizzazione Elisabetta Stefanoni.
Due tempi; durata totale 100 m’.