ELENA CORNARO PISCOPIA: Perle lacrime degli dei

ELENA CORNARO PISCOPIA: Perle lacrime degli dei

20 Novembre 2016 0 Di Padoan Paolo

Perle lacrime degli dei: “siamo nate da una conchiglia la nostra casa è il mare”
In una sala gremita al Centro Universitario di via Zabarella a Padova, sede del Lions Elena Cornaro Piscopia, Lucia Spinelli, PP del Morgagni e titolare del Mineral Center di Abano e la prof.Giovanna Zaniolo, PP del Soroptimist di Padova, Accademica Galileiana e biologa dell’Università patavina hanno dissertato sulle perle.
La prof. Zaniolo ha fatto scorrere una serie di gioielli antichi famosi per le loro perle da un fermacravatta della collezione Trieste, Musei Civici, Palazzo Zuckermann, Padova, all’Airone di Lalique, allo smalto multicolor e perle di Fouquet con pendentif di perla, alla spilla con fiocco di brillanti e grande perla di anonimo gioielliere tedesco a un gioiello con scaramazza di Bucellati. Ha in breve ripercorso miti, greci, romani, cinesi, ed alcune leggende legate alle perle, quindi ha evidenziato il perché della loro creazione e le loro proprietà organiche. Sono prodotte da un’ostrica bivalve, la pinctada margaritifera, una delle 8000 specie di questi molluschi, che,quando nelle loro valve entra un corpo estraneo, un granello di sabbia o un parassita che si attacca al nacre della conchiglia, attuano un meccanismo di repulsione e cominciano a secernere madreperla che avvolge e fa accrescere la perla. Le perle naturali, composte da conchiolina e calcite, variano per colore (bianco, rosato, giallo oro, grigio nero, verdastro), determinato dal luogo di produzione, forma, sferica o ovale, a pera, scaramazza, ad anellalure.
Lucia Spinelli ha messo in evidenza le caratteristiche gemmologiche delle perle: la perlagione o nacre, o oriente, cioè il gradiente di lucentezza che si sprigiona da loro per un fenomeno ottico, il loro esser naturali o coltivate, di mare o acqua dolce, ricordando che erano documentate in effigi egiziane, nel Talmud, nel libro di Giobbe, nel Cantico dei Cantici e che sono state importate nel Mediterraneo dai Crociati.
Per entrambi i tipi di perle, ci vogliono almeno 3 anni di età e tre, quattro anni dall’innesto per poterle raccogliere. Nella perlicultura, molto diffusa in Oriente, Giappone, Polinesia l’acqua deve variare dai dai 7° ai 30° gradi, esser calma ma viva, non esposta alla marea rossa. Le tipologie di perle sono cinque: conch, avalon, melo melo, cortez, scalop; quelle australiane variano da 10 a 25mm., le polinesiane dagli 8-ai 18 mm.di diametrio
Cinque fattori le caratterizzano:1. bellezza, 2.essere ( p.e in una collana) della stessa dimensione che aumenta unicità e preziosità, 3. durevolezza, 4. misura, 5. caratura e sfericità. Devono inoltre non presentare peduncoli sulla loro superficie, avere colore naturale (non indotto col nitrato d’argento p.e).,e una perlagione resistente al tempo. Infine per una loro buona manutenzione è bene avvolgerle in un panno, controllare i gioielli e gli innesti d’oro o d’argento p.e. negli orecchini che potrebbero macchiare l’esterno della perla. Vanno infine fatta pulire da specialisti al bisogno.
Daniela Bobisut
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