PADOVA ELENA CORNARO PISCOPIA: “Sordità: Lingua dei Segni, Impianto cocleare e riabilitazione linguistica”

PADOVA ELENA CORNARO PISCOPIA: “Sordità: Lingua dei Segni, Impianto cocleare e riabilitazione linguistica”

7 Aprile 2016 0 Di Padoan Paolo

Nell’ Aula Magna del Bo, a Padova, il 5 marzo si è svolta la giornata scientifica su “Sordità: Lingua dei Segni, Impianto cocleare e riabilitazione linguistica”, organizzata dal Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione dell’Università con l’ISISS Magarotto di Padova e il Lions Club Padova Elena Cornaro Piscopia . Il convegno rientra tra le iniziative del Club nell’ambito del service “Conoscere la Sordità” che ha caratterizzato l’anno sociale allo scopo di offrire strumenti per la maggior integrazione delle persone sorde, partendo da una migliore conoscenza della loro lingua e delle loro problematiche da parte del mondo udente.
I focus vertevano su: come la diffusione, ormai generale, dell’impianto cocleare nei bambini sordi in età precoce ha risolto le loro difficoltà nell’acquisizione della lingua orale; quali azioni sono più appropriate per la riabilitazione dei bambini impiantati e come può la LIS (Lingua dei Segni) fornire un supporto anche per i bambini con impianto e quali sono le conseguenze del bilinguismo bimodale(a livello cognitivo ed educativo), poiché da troppi anni per i bambini sordi il problema dell’acquisizione della lingua orale rimane ancora spinoso e spesso irrisolto.
Arianna Caccaro, presidente del Cornaro Piscopia ha introdotto gli ospiti. Laura Nota, delegata del rettore ha evidenziato la necessità di ridurre le barriere in ambito universitario ed aperto il dibattito su come gestire con le migliori modalità il problema (fonte di ritardi, rinunce agli studi insieme a cause di tipo contestuale,sociale, paternalistico), nella prospettiva di favorire l’inclusione di studenti con menomazioni uditive nel percorso formativo. Guido Dell’Acqua del MIUR ha caldeggiato l’approccio multimodale alla questione e auspicato l’avanzamento del testo di legge per il riconoscimento della LIS. Roberto Dell’Acqua,direttore Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo, ha visto nelle potenzialità del territorio un vettore di ricerca e crescita universitaria,
Isabella Pinto, preside del Magarotto, ha patrocinato l’uso della LIS in una politica scolastica adatta a persone con l’handicap invisibile per una loro maggior autonomia e per costruire un percorso normale di vita con inclusione di udenti integrati ai sordi (già fattivo a Roma).Il Governatore del 108Ta3, Giancarlo Buscato ha ribadito che i Lions hanno a cuore il bene dei giovani e l’adempienza di principi di solidarietà, umanità, dignità, armonia, aderendo al Progetto Sordità con screening audiologici neonatali. Vera Sodero, assessore Politiche Sociali e scolastiche, Comune di Padova l’ha vista come occasione per tracciare percorsi ed aumentare la sensibilità verso i non udenti, così Roberto Savoldi,presidente provinciale dell’ENS ha chiesto come e che tipo di strumenti attivare per favorire la comunicazione e dare ai giovani sordi più prospettive.
Un pubblico numeroso (più di 370 iscritti) di neuropsichiatri, logopedisti, psicologi, medici, docenti, numerosi membri della comunità dei sordi ha seguito gli interventi di studiosi e ricercatori, moderati da Francesca Peressotti. Francesco Pavani, Università di Trento, ha discusso sull’interazione tra udito e vista nelle persone con impianto cocleare e sul contributo dato dalla modalità visiva al recupero delle capacità acustiche e su come la LIS risulta per il cervello uno stimolo all’interno del binario dei circuiti linguistici. Gabriella Vigliocco, University College Londra, ha delineato un approccio allo studio del linguaggio (sia parlato che segnato); su cosa si può imparare dallo studio della LIS, sull’importanza e il ruolo dell’età dell’acquisizione linguistica nello sviluppo delle sue competenze e su come l’iconicità presente nella comunicazione multimodale fornisca un supporto all’apprendimento dei vocaboli. M.Cristina Caselli, CNR di Roma, ha parlato dei fattori che influenzano lo sviluppo della lingua parlata e della LIS in bambini sordi con e senza impianto cocleare, evidenziando che precocità diagnostica e conseguente protesizzazione, esposizione precoce alla LIS, sembrano offrire al bambino la possibilità di attivare meccanismi percettivi e cognitivi che sono alla base dell’acquisizione del linguaggio sia parlato che segnato. Alessandro Martini e Patrizia Trevisi, Università di Padova, hanno affrontato i problemi inerenti alle difficoltà di ascolto in differenti tipologie di pazienti affetti da ipoacusie con conseguenti diagnosi corrette e eventuale associazione a patologie o fattori malformativi. Barbara Arfè, Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo, ha evidenziato che screening uditivi neonatali, e l’avvento di tecnologie uditive sono state di notevole impatto sullo sviluppo delle capacità percettive e linguistiche dei bambini sordi, che però continuano a mostrare difficoltà significative nell’apprendimento della lingua sia scritta che orale; ha messo in luce che i meccanismi di memoria permettono di evidenziare e rielaborare nuove informazioni verbali.
A conclusione la chairman Francesca Peressotti, Università di Padova, ha evidenziato la necessità che la famiglia deve esser adeguatamente informata per scegliere un percorso e avere strumenti di supporto adeguati. L’impianto cocleare è una possibile soluzione ma non esaustiva e la LIS è una opportunità nella formazione. Altrettanto importante per un bambino sordo nel periodo critico dello sviluppo è acquisire una lingua, quale essa sia,e avere la capacità di sviluppare interazioni multisensoriali. Il confronto scientifico sui temi affrontati si è concluso con l’auspicio di ulteriori passi sulle possibili soluzioni dei problemi.
Daniela Bobisut

2016-04-05 Conoscere  la sordità2