CHIOGGIA SOTTOMARINA: Fonti di energia, il mito delle rinnovabili

CHIOGGIA SOTTOMARINA: Fonti di energia, il mito delle rinnovabili

18 Aprile 2015 0 Di Nicoli Dario

Il relatore ing. Alberto Mirandola, professore ordinario di Energetica applicata presso la Facoltà di Ingegneria Meccanica dell ‘Università degli Studi di Padova, ha esordito precisando che è necessario fissare alcuni dati oggettivi per riuscire ad avere una visione completa della situazione attuale. Popolazione, risorse e ambiente sono i tre parametri senza i quali non è possibile fare alcuna valutazione. La popolazione mondiale dall’Ottocento ad oggi è aumentata di sette volte, questa crescita è stata favorita dal sempre maggior utilizzo di combustibili fossili (gas,carbone,petrolio), che hanno contribuito allo sviluppo.
Con una informazione distorta, queste fonti sono state presentate come negative ed è stato loro attribuito ogni genere di problema ambientale mentre, in realtà, i problemi erano legati al fatto di
essere state utilizzate da troppe persone.
In ogni caso, la possibilità di sostituire dei combustibili fossili con nuove forme di produzione di energia è un tentativo molto difficile da attuare, anche perché queste coprono l’85% del fabbisogno energetico mondiale.
Si parla molto di sviluppo sostenibile che dovrebbe essere basato su energie rinnovabili, senza tener conto che queste dovrebbero essere in grado di sostenere i bisogni della crescente richiesta di energia a livello mondiale. Viene sbandierato l’incremento delle rinnovabili, ma se si esamina la loro effettiva incidenza si scopre che è costituita da valori risibili.
Risulta più logico e sensato un nuovo ed attento utilizzo delle energie tradizionali attraverso un aumento del rendimento degli impianti ed uno sfruttamento più efficace delle fonti precedenti.
Il permanere dell’incontrastato dominio delle fonti fossili ci espone al conseguente problema dell’inquinamento, che riguarda in maniera marginale l’Europa, mentre alla Cina e all’India assieme ad altri paesi asiatici spetta la maggior responsabilità dell’inquinamento mondiale, a causa degli impianti obsoleti utilizzati.
La pianura padana è la nostra zona più critica, a causa delle sue particolari condizioni geografiche che non aiutano e sulle quali l’uomo può incidere molto poco. In ogni caso la situazione è migliorata rispetto trent’anni fa ed è in continuo miglioramento dal 2007 ad oggi. Il sole ed il vento hanno il pregio di essere rinnovabili, inesauribili e pulite, ma anche il difetto di necessitare di grandi impianti a bassa raccolta, di essere intermittenti e non programmabili, di avere rese che non sono uguali dappertutto. Il loro successo è legato agli incentivi che sono stati fatti pagare agli altri cittadini,ora a condizioni economiche mutate, la mancanza di una graduale programmazione nel favorirli ha messo in crisi un settore industriale che nel frattempo si era molto sviluppato.
Il secondo intervento è stato del dottor Sandro De Rosa, un medico inglese, che si occupa d’illuminazione allo stato solido (LED) ed ha esposto l’efficacia di questo sistema, che emette solo luce visibile, non infrarossi ed ultravioletti, con effetti positivi sulla salute e con notevole risparmio energetico.
Ha concluso la serata l’ing. Fabio Piasentin, un esperto nel settore dello smaltimento e del recupero di energia dai rifiuti, che ha parlato della pirolisi un processo che lavorando a basse temperature con un processo di cracking continuo riesce a smaltire grandi volumi di qualsiasi genere di rifiuti con una ridotta produzione di scorie ed il totale recupero del vetro intatto e dei metalli.

N.SV