Progetto Martina a Monselice: il tumore spiegato ai giovani
Ma cosa sanno i nostri ragazzi sulle cause che generano i tumori?
Questa è forse la domanda che girava per la testa dei presenti al convegno sul Progetto Martina prima di partire da casa. Al termine, con ogni probabilità, le domande che si ponevano erano molte di più come, viceversa, molte di meno erano le certezze che li avevano accompagnati sino a quel momento.
Il Progetto Martina è un’ iniziativa che affascina, certo, ma più di tutto sortisce un effetto quasi destabilizzante fra coloro che vi si avvicinano per la prima volta.
Ne era cosciente Roberto Girardi, officer distrettuale del service Progetto Martina, che con il Lions Club Monselice ha organizzato, il 28 novembre, un convegno sul tema presso la sala consigliare del municipio monseliense, conferendo così all’ avvenimento un taglio istituzionale, con coinvolgimento della cittadinanza, delle autorità pubbliche e di quelle scolastiche. Al tavolo dei relatori sedevano, infatti, non solo figure lionistiche ai massimi livelli, e quindi il governatore Mario Marsullo e il coordinatore nazionale Cosimo Di Maggio, ma anche il dirigente scolastico dott. Giacomo Zanellato e, soprattutto, il sindaco Francesco Lunghi, nel duplice ruolo di padrone di casa e specialista in otorinolaringoiatria.
Dopo i saluti di rito, in particolare quello del governatore che con la sua presenza ha sottolineato l’ importanza anche lionistica dell’ incontro, ha preso la parola Francesco Lunghi il quale, dismessa le fascia di sindaco, ha indossato le vesti del professore. Illustrando con taglio più divulgativo che accademico le principali cause dei tumori, soprattutto quelli polmonari e delle vie respiratorie, si è soffermato sui più recenti sviluppi della ricerca e sui traguardi già raggiunti, sottolineando infine l’ importanza della prevenzione.
L’ approccio più propriamente scientifico, senz’ altro utile per inquadrare l’ argomento, ha costituito l’ opportuna introduzione all’ intervento di Cosimo Di Maggio che, con il solito brio, ha spiegato scopi, metodologia e risultati del Progetto Martina. Particolare interesse hanno suscitato fra i presenti le statistiche proposte da Cosimo Di Maggio, ricavate dai questionari redatti dai ragazzi e consegnati ai relatori sia nell’ immediatezza del corso che a distanza di un anno dallo stesso. I dati più significativi, che hanno imposto una seria riflessione sull’ estrema utilità dell’ iniziativa, sono senza dubbio quelli riguardanti la notevole sensibilità dei ragazzi verso il messaggio veicolato attraverso gli incontri. Temi come i rischi di insorgenze neoplastiche correlate all’abuso, o anche solo all’ uso prolungato, di alcol e fumo, o dell’ opportunità di prevenire le forme tumorali di carattere virale attraverso la somministrazione di vaccini, risultano recepiti dalla quasi totalità dei partecipanti. Aspetto più significativo e incoraggiante è poi, soprattutto, che questa presa d’ atto non rimane sterile o fine a stessa, ma genera un mutamento degli stili di vita in oltre la metà degli adolescenti interessati.
Numeri importanti, che imporrebbero altresì alle istituzioni l’ adozione di attenzione e collaborazione decisamente diverse da quelle, modeste se non assenti, oggi riservate all’ iniziativa, soprattutto ai livelli più alti. E’ un’ amara constatazione, questa, fatta proprio da Cosimo Di Maggio rispondendo alle domande dei presenti, anche se precisando che ciò non vale certo a scoraggiare chi alimenta, con costanza e convinzione, l’ iniziativa.
Un convegno significativo e interessante, che oltre a coronare l’ intensa attività sinora svolta presso le principali scuole secondarie della città, ha posto le basi per quella futura, sperabilmente anche con il coinvolgimento dei genitori.