Suggestioni senza tempo
Il colore come emozione allo stato puro, la materia come strumento dell’arte.
Una frase poetica che diventa via via più matura mano a mano che Gianfranco Coccia esprime la propria creatività liberamente quando si isola nel suo studio al piano terra di casa. Immagini rarefatte nelle varie tonalità del rosso, grovigli azzurrini, fili neri, piccole gocce acriliche che si aprono a ventaglio sulla tela per suggestionare l’osservatore. Pura ricerca materica in divenire, dai pastelli di ieri ai gessi di oggi.
E’ un artista sorprendente nella sua evoluzione quello che oggi si propone nella Galleria Samonà di via Roma a Padova, più compreso nella sua ispirazione, rispetto al debutto avvenuto nel 2002 alle Padovanelle. E il titolo della mostra “Gianfranco Coccia…non solo materia” ( aperta fino al 23 marzo 2014) racchiude, in un solo pensiero l’intera produzione di questo artista, che ora si rivolge anche alle forme più composite della scultura.
Grande affluenza di pubblico e la presenza dell’assessore alla Cultura del Comune di Padova Andrea Colasio, hanno impreziosito la vernice che si è tenuta sabato 15 febbraio. La mostra, curata da Maria Beatrice Autizi Rigobello, presenta le opere di un pittore fedele al concetto, che fu di molti artisti astratti, per cui l’arte non riproduce il visibile ma rende l’invisibile. Coccia continua, cosl, la sua personale ricerca valendosi di molteplici materiali, di cui sperimenta le possibilità cromatiche e materiche, gli accostamenti e i percorsi espressivi, fino a spingersi ad esplorare i meandri della pittura e della scultura.
Le composizioni scultoree, “totem” come vengono chiamate dall’artista, si ispirano più dichiaratamente alle sollecitazioni della natura, ripercorrono idealmente le forme che il vento scava nelle rocce, riproducono le curve che l’aria modella sui tronchi e sui rami. La tridimensionalità si fa colore, la materia si allontana dalla propria identità diventando “altro”, pittura e scultura si fondono insieme e il risultato che ne deriva è quello di una dichiarata contaminazione artistica, dove la realtà va oltre se stessa per divenire esperienza concettuale.
Gianfranco Coccia, socio del Lions Club Padova Gattamelata è nato a Conegliano ma vive e lavora da molti annia Padova. Ha esposto negli ultimi dieci anni in numerosi personali e collettive, non solo in Italia. Recentemente è entrato a far parte del gruppo “Ateliers d’Artiste de Belleville”, che espone a Parigi nell’ambito di “Aux partes ouvertes”, rassegna che si tiene nella capitale francese ogni anno durante il mese di maggio. Di lui hanno scritto, oltre la curatrice della mostra, Gianni Cudin, Barbara Ammanati, Nicola Alberto De Carlo, Anna Fabiani Alessandri, Nicola Galvan.
d.c.n.
Mi chiamo Maria Rosaria Nevola e sono una vecchia amica universitaria di Anna Fabiani Alessandri. Ci siamo perse di vista e la sto cercando su internet. Ho ritrovato il suo nome tra i curatori di questa lontana mostra. È possibile facilitarmi un contatto?
Grazie infinite