DALL’EUROPA DEGLI STATI ALL’EUROPA DEI CITTADINI

DALL’EUROPA DEGLI STATI ALL’EUROPA DEI CITTADINI

30 Gennaio 2014 0 Di Nicoli Dario

 

Conferenza-dibattito: venerdì 10 gennaio 2014 – ore 19:30

Relatori: Dr. Gaetano Donà e Avv. Wilma Viscardini

 

L’Unione europea suscita molte critiche, anche tra i Lions che pure dovrebbero

essere tra i suoi principali sostenitori poiché rappresenta un esempio concreto di

quell’amicizia tra i popoli che è negli scopi statutari lionistici.

Non è corretto però attribuire ad un presunto strapotere dell’Unione europea o a

taluni Stati membri la difficile situazione economica e sociale che stiamo vivendo.

È vero invece il contrario: l’Unione europea non ha poteri sufficienti per condurre

una politica economica e sociale equa ed efficace.

L’Unione è incompiuta: nella situazione attuale l’Unione europea è come una

bicicletta senza un pedale. Ha quello doganale e del mercato unico e, in parte,

anche quello monetario, ma non ha il secondo pedale, quello economico–fiscale e

del lavoro.

Sono gli Stati membri – con il determinante sostegno dei cittadini – che devono

dotare l’Unione del secondo pedale che permetterà all’Europa di funzionare

meglio e proseguire così nella via dell’integrazione fino alla realizzazione degli

Stati Uniti d’Europa. Solo uniti, infatti, gli Stati europei potranno mantenere

relazioni pacifiche, realizzare uno sviluppo economico e sociale equilibrato e

contare di più sulla scena mondiale.

Obiettivo:

1) gli Stati membri dovrebbero riprendere la costruzione europea che è

ferma da circa vent’anni

2) i

cittadini europei dovrebbero partecipare attivamente alle prossime

elezioni del Parlamento europeo (maggio 2014) perché è in seno al

Parlamento europeo che essi hanno modo di far sentire la loro voce.

Schema

I) La costruzione europea

avviene con il metodo democratico e si realizza

dunque progressivamente (tappa dopo tappa)

II) Problemi attuali urgenti

Occorre dotare

l’Unione europea del “pedale economico-fiscale e del

lavoro”,

realizzando perciò la cosiddetta “governance economica”.

La “

governance economica” permetterebbe all’Europa e agli Stati membri di

far fronte agli attuali problemi finanziari, economici e sociali.

La situazione di crisi, finanziaria ed economica, che si è verificata negli ultimi

anni a livello mondiale, ha spinto gli Stati a fare

alcuni passi in avanti per

rafforzare la “

governance economica”:

A) si è rafforzato, così, innanzitutto il

controllo del rispetto dei criteri di

Maastricht (che, come noto, prevedono per i Paesi partecipanti all’Euro un

deficit di bilancio massimo del 3%

del Prodotto interno lordo – il

cosiddetto PIL – e un

debito pubblico massimo del 60% del PIL).

B) sono state poi stabilite altre disposizioni per

rafforzare il coordinamento a

livello europeo dei bilanci nazionali

. I progetti nazionali vanno

coordinati a livello europeo.

III) Rigore e crescita

In Italia si ha tendenza ad attribuire alle troppo rigide regole europee la

stagnazione della crescita.

Ma non v’è dubbio che l’enorme debito pubblico italiano (che anziché

avvicinarsi al

60% del PIL) ha superato il 132% costituisce una palla al piede

per il nostro Paese indipendentemente dagli obblighi assunti in sede europea.

2

Sono

+/- 85 miliardi che l’Italia spende all’anno solo per pagare gli interessi

del suo debito, che potrebbero essere impiegati in opere pubbliche, per

esempio, con ben maggiore profitto per l’occupazione!

E sono solo

+/- 85 miliardi (ma potrebbero essere molto di più ( +/- 160) se

non c fosse la politica condotta dalla Banca centrale europea volta a contenere

l’inflazione (l’inflazione è attualmente attorno al 2%, mentre, come si

ricorderà, negli anni 80, quando non c’era l’Euro e non c’erano i vincoli di

Maastricht, l’

inflazione in Italia aveva raggiunto un livello che superava il

20%

).

Per la CRESCITA, è l’Italia che deve curare se stessa, applicando le

raccomandazioni europee rimaste finora inascoltate, e cioè: ridurre la

spesa pubblica, procedere alla liberalizzazione nei settori protetti,

razionalizzare la pubblica amministrazione e migliorare il funzionamento

della giustizia civile.

IV) Prossime tappe della costruzione europea

La costruzione europea deve continuare nei prossimi anni in modo che

l’Europa e gli Stati membri possano operare efficacemente per il progresso

economico e sociale dei

500 milioni di cittadini europei che fanno parte

dell’Unione.

Non sono ancora state trasferite alla Unione europea tutte le competenze, in

particolare quelle attinenti alle

politiche economico-fiscale e del lavoro,

trasferimento che è necessario perché il mercato unico e l’Unione monetaria

possano funzionare correttamente.

“Sovranità europea” alla quale partecipa l’Italia

Il trasferimento di competenze verrebbe effettuato non a favore dell’uno o

dell’altro Stato membro o di un’autorità estranea, ma dell’Unione europea, che

opera attraverso

Istituzioni comuni alle quali lo Stato italiano ed i suoi

cittadini partecipano a parità di diritti con gli altri Stati.

C’è quindi bisogno di più Europa e non di meno Europa

se si vuole evitare

che alcuni Stati possano prendere il sopravvento.

Occorre che gli Stati – soprattutto quelli della Zona euro – concludano

nuovi Trattati per attribuire all’Unione europea le competenze necessarie per

condurre in comune le

seguenti nuove politiche: politica fiscale; politica

sociale; politica energetica; politica di difesa; politica dell’immigrazione e

politica estera.

V) Ruolo dei Lions

I Lions italiani, come cittadini italiani ed europei, ed in conformità con i propri

scopi statutari, possono avere un ruolo importante nel completamento della

costruzione europea.

Essi possono infatti sostenere la necessità di una maggiore integrazione

europea davanti all’opinione pubblica (che oggi è disorientata a causa di

un’informazione distorta e demagogica) ed esercitare appropriate pressioni

presso il nostro Governo ed il nostro Parlamento perché ricerchino con

determinazione l’accordo degli altri Stati europei per conferire all’Unione

europea le competenze

senza le quali l’Europa resterebbe incompiuta.

I Lions (come gli appartenenti ad altre qualificate Associazioni di volontariato)

potrebbero contribuire ad una migliore informazione dell’opinione pubblica

per favorire una importante partecipazione dei cittadini italiani alle

prossime

elezioni del Parlamento europeo

, che avranno luogo nel maggio 2014.

Wilma Viscardini Gaetano Donà

N.B.: Un articolo più dettagliato è disponibile sul seguente sito: www.lions108ta3.org