MARCO BOTTONI: La lezione di Marcellino
Marcellino è affetto da un forte ritardo intellettivo a causa del quale, da ragazzo, ha conosciuto il manicomio e la camicia di forza. Dotato di una fantasia senza confini, vive “in un mondo tutto suo, strutturato sulla realtà delle sue emozioni”.
Conosce solo una manciata di numeri, ma non il loro valore. Per lui il tempo, oltre il domani, è solo “Da qui a là”. E’ completamente analfabeta. Tuttavia è convinto di essere un “ingeniere”,un imprenditore edile, un armatore navale, il direttore di tutti i lavori che si svolgono in paese e titolare di cantieri che operano in un luogo indefinito , situato sempre e comunque “là oltre Piacenza”. I suoi discorsi sono privi di logica ma solo in apparenza. Perché Marcellino sa zittire tutti quando afferma che “il soffitto è grande quanto il pavimento” o che “il cane abbaia perché sente la pista”.
A Castelmassa, dove abita con la madre Pina, lo conoscono tutti e tutti lo sfottono9 un po’ ma lo amano. Poco prima di morire, la signora Pina affida Marcellino al medico di base ed è così che Marco Bottoni si trova a dover provvedere a tutte le necessità di questo “grosso amico-bambino” che soffre di paure ancestrali e ha bisogno di tutto, ma attorno al quale si forma, giorno dopo giorno, una rete solidale straordinaria, come solo nelle piccole comunità chiuse è possibile trovare.
Nel volume “Io e Marcellino” (Pronto – Stampa- Verdellino Bg. Collana Le schegge d’oro- Montedit. Pp.322)., l’Autore racconta questa avventura umana che lo scuote nel profondo e che dura per oltre vent’anni, cioè fino a quando il protagonista, ormai minato nel fisico da una ischemia che “gli fiacca le gambe ma non la fantasia”, parte per “il mondo dei cantieri infiniti”. Più conosce Marcellino e più Bottoni si sente risucchiato in un vortice di affetti che gli cambiano la vita. Più vive accanto a lui, più capisce che la vita è una ricchezza e che “la conoscenza è amore”. Prosa agile, quasi da cabarettista quale Bottoni ha dimostrato di essere in precedenti lavoro, il libro coinvolge il lettore fin dalle prime battute arricchite da gustose frasi in dialetto massese, divertendo, prima di concludersi con uno struggente finale. Alcuni passi del pluripremiato racconto “San Lorenzo” sapientemente alternati al testo attuale, introducono le riflessioni più profonde dell’Autore sul senso della vita e sui sentimenti umani.
Nel 2012, Bottoni ha fondato, con Christian Veneziani e Stefano Ferrarese, l’Associazione “Noi e Marcellino” che finanzia, in memoria di Luciano Veneziani, una borsa di studio a favore di studenti universitari meritevoli. A questa associazione saranno devoluti tutti i diritti di autore di questo libro.