Novarini, l’amicizia nei Lions Club

Novarini, l’amicizia nei Lions Club

14 Febbraio 2014 0 Di Nicoli Dario

Il presidente del Lions Club Venezia Host Mario Novarini ha tenuto una relazione msull’amicizia nei Lions Club in occasione della serata degli auguri  svoltasi il 17 dicembre nella sede di Ca’ Sagredo

 

Cari amici, socie e soci del Club, gentili ospiti,

            la “serata degli auguri” è la conviviale che è e che vogliamo dedicare a noi: al nostro Club, ai nostri vincoli di soci nel Lionismo, associazione internazionale ampiamente riconosciuta ed alquanto presente nello scenario mondiale delle sue molteplici società. Quelle ricche (col compito di dare) e quelle povere e meno fortunate (anche non lontane da noi), che sperano di ricevere.

            Deve essere dunque una serata gioiosa  per definizione e sopratutto utile – con la nostra tradizionale “lotteria” fatta per ricavare un po’ di soldi da dedicare ad incremento dei nostri copiosi e impegnativi “services” – e nella quale il Presidente avrà anche l’occasione propizia e ricercata di mostrare il sentimento di fratellanza che lo lega a ciascuno di voi, qui presenti questa sera od anche per le loro mille cause assenti (ma che noi speriamo ugualmente presenti nello spirito).

            Il tema prevalente per questo nostro anno sociale lionistico – con l’onere per me di una presidenza del tutto imprevedibile e sofferta  – è, mi piace ricordarcelo,  “!l Lions Club Venezia Host: un impegno per bene della comunità veneziana”. E’ stata una scelta decisa anche per mantenere ferme e coerenti  le nostre iniziative.

            Ma  non  intendo  intrattenervi  su questo,  che  sentirete  ad  ogni  nostra

Assemblea, ad ogni nostra conviviale; e così fino al termine di questo, spero fecondo – nonostante i miei anni avanzati – anno sociale, intrapreso con l’antica passione ed un forte entusiasmo di fare.

            Desidero invece esprimere qualche idea e dirvi qualcosa – in una serata preparata proprio per noi (e allietata dalle melodie di un pianista offertoci dalla Direzione dell’Hotel) in questa magnifica nuova ospitale sede e in questa stupenda “sala della musica” – desidero, dicevo, dirvi qualcosa sull’ amicizia, su cui regge la nostra associazione che conta quasi 1.400,000 soci nel mondo; e quando, il 21 gennaio prossimo, ci incontreremo ancora qui con la nostra Governatrice Distrettuale Chiara Brigo, cercherò di coinvolgervi (almeno lo spero) sul tema dell’ “etica lionistica in un mondo che evolve”, purtroppo anche con qualche non irrilevante sbavatura verso una regressione: non tecnologica, ovviamente, ma umana e sociale invece si…

            E’ un tema che mi sta a cuore e che deve stare a cuore a tutti noi, perché è dal vincolo dell’amicizia – che, non dimentichiamolo, è solo degli umani – che discendono tutte le belle iniziative del nostro spirito solidaristico e volontaristico, che poi il Lionismo in generale e il nostro Club in particolare riescono ad inventarsi, anno dopo anno, e a realizzare per un bene che va oltre noi stessi.

            E, se ben ricordo, fu sull’ amicizia che dieci anni or sono – era il 2003 – avviai il mio primo anno lionistico da Presidente del Club: un sentimento, un vincolo d’affetto  e di comunione che  dobbiamo tener sempre presente (come d’altra parte fa il Lionismo nei suoi fini e nei suoi principi etici) perché esso costituisce – in questo reciproco volerci bene, sempre nel rispetto dei nostri impegni famigliari e professionali – il cemento e lo stimolo costante per tutto ciò che in nome e per conto del Lionismo poi continuiamo con impegno a fare.

            L’ “amicizia” dunque, miei carissimi amici Lions: che consiste in un reciproco legame delle anime (come dicevano anche vecchi filosofi), il cui valore sta nel disinteresse dell’uno verso gli altri e nel sentirci profondamente coinvolti nel fine  primario dell’essere utili agli altri. E questo, ricordiamolo sempre, è stato il grande messaggio di pace e di generosità, lasciatoci dal nostro Melvin Jones quasi cento anni fa.

            Anche nella letteratura romantica – prevalentemente di altri tempi, ancorché non proprio remoti  – si definisce l’amicizia come un “filo d’oro” offerto dagli uomini agli uomini perché possano legare fra loro: e noi questa sera siamo qui raccolti per cercare di rafforzare fra noi tutti, e soprattutto con i nuovi soci e con i soci più giovani (o. meglio, a prescindere dall’età, che spesso condiziona l’amicizia), questo “filo d’oro” che il Lionismo ci offre e che trova in esso efficaci e vaste radici: e che noi – nei sessant’anni della sua lunga vita – abbiamo già dimostrato anno dopo anno di voler rafforzare e di voler estendere agli amici degli altri Clubs affini, in particolare a quelli della nostra “comunità” veneziana. Ed oltre, quando è possibile.

            Ricordo in particolare che quest’anno faremo insieme un importante “service” per dare forza e maggior prestigio professionali (una professionalità di eccellenza) all’Oculistica del nostro Ospedale Civile (come facemmo nel 2003 con l’apertura a carico del Club di una apprezzata ed utilissima “porta notturna” dello stesso Ospedale); ed inviteremo altresì i nostri soci a fare ad aprile con le amiche socie del L.C. A. Partecipazio, una gita sociale in comune. Noi stessi siamo propensi ad accogliere nelle nostre iniziative i Lions del Lido e della stessa Partecipazio.

            Voglio concludere, cari amici Lioness e Lions, citando, nella sua prevalente e riconosciuta sostanza, il pensiero del grande filosofo greco Seneca – vissuto, come noto, nel I° secolo avanti Cristo – sulla “brevità-non brevità” della vita umana e sulla conseguente esigenza di utilizzarla e di rivolgerne sempre l’azione, utilizzando appunto  i valori offertici dall’amicizia, al bene comune:

” “Non abbiamo poco tempo – ricordava ai suoi contemporanei Seneca, esprimendo altissimi principi di vita – ma forse ne perdiamo molto. Perché la vita dell’uomo è sempre abbastanza lunga e data con larghezza: per la possibilità appunto di realizzare cose più importanti, se essa fosse messa sempre a frutto.

            Ed è questo ciò che impariamo nel Lionismo e che in esso ci impegnamo di fare anche noi.  Cerchiamo di esserne sempre consapevoli e fieri!

            Ma – riprendendo il pensiero alto di Seneca – quando la vita si dovesse perdere nell’inerzia, quando non si dovesse spendere per nulla di buono e quindi di altruisticamente generoso, ci accorgeremmo – purtroppo spesso troppo tardi – che essa è passata senza che ne abbiamo avvertito il passare” “.

            Dunque possiamo anche noi dire col filosofo:  ” “VITA, SI UTI SCIAS, LONGA EST” ” (e cioè ” ” la vita – come anzidetto – se sai ben utilizzarla, è certamente lunga).  E noi, ciascuno di noi, non siamo poveri di essa, ma dobbiamo esserne prodighi con gli altri per non renderla breve e inutile a noi stessi” “.

            Sono pensieri che fanno meditare sulla profondità del valore alto della vita umana; ed è questo il segnale, la via maestra che anche il Lionismo – senza nulla togliere ai nostri  interessi e doversi nel lavoro e negli affetti  famigliari – ci indica costantemente: percorriamolo dunque insieme, nel segno forte e fecondo dell’amicizia, sentimento profondo dell’anima.

            E’ infattinello spirito di questo nostro comune agire – e nella difficile comprensione di chi non sa o non vuol cogliere questo alto valore e, per non essersi lasciato coinvolgere nella nostra missione e nelle nostre generoso visioni altruistiche, magari solo per inerzia ci lascia) – che noi iniziamo questa festosa serata, riservata a noi e quindi tutta nostra; e alla quale io darò ora  inizio per attivare tutte le nostre feconde iniziative (l’acquisto dei libri di testi agli allievi di prima media di famiglie in disagio; lo “sportello professionale” che vogliamo presto realizzare in Città, d’intesa con l’Amministrazione Comunale e con la Charitas; la donazione di un Ecografo Oftalmico al nostro Ospedale Civile, in collaborazione con gli altri due Lions Clubs della Città storica e del Lido, e grazie anche ai generosi contributi di qualche sponsor sia del nostro Lions Club sia esterni ad esso, come quanto prima sarò in grado di illustrativi e perchè possiate esserne fin d’ora fieri per l’obiettivo raggiunto della raccolta di 30.000 € per tale service, molto importante per la nostra Città e per la sua comunità; l’avvio, che spero rapido, di altri service che speriamo realizzabili: un convegno sui problemi della nostra città, il monumento a Villa Groggia per “Venezia, Città dell’Accoglienza”; la festa del 60° della Charter del nostro Club; una gita culturale; ecc.).

            Serata tutta nostra – dicevo – cui dò inizio nel più autentico spirito dell’amicizia: non solo con il mio ma con il reciproco, generale e corale augurio per un sereno Natale e per un Anno Nuovo  ricco di realizzazioni, di idee, di soddisfazioni per Il Club ma  anche per le vostre famiglie e – come fortemente auspichiamo – di un maggior benessere per tutti.

            E’ un augurio che personalmente completerò – al termine di questa “nostra” serata lionistica – con un piccolo tradizionale dono personale per voi tutti: un dono che dedico ad un reciproco scambio di “amichevoli affetti”, che esprimono si da un verso la volontà di una futura corale partecipazione all’azione del Lionismo nella società ma che sono sopratutto preziosa irrinunciabile linfa della vita umana.