Novarini, i valori universali dell’etica lionistica

Novarini, i valori universali dell’etica lionistica

14 Febbraio 2014 0 Di Nicoli Dario

I valori universali, seppur sempre uguali, dell’etica lionistica costituiscono il tema centrale della relazione che il presidente del Lions Club Venezia Host Mario Novarini ha sviluppato  all’hotel Ca’ Sagredo il 21 gennaio 2014.

 

 Ca’ SagredoASSEMBLEA di INCONTRO con il Governatore CHIARA BRIGO

Sede: Hotel CA’ SAGREDO – Venezia – 21 gennaio 2014 – h. 19,30

*   *   *   *   *

I VALORI UNIVERSALI DELL’ETICA LIONISTICA

Relazione del Presidente del  L.  Club Mario NOVARINI

 

Carissima Governatore, cari amici del Distretto, care amiche e amici Soci del Club e gentili ospiti;

            nella nostra “Serata degli Auguri” del 15 dicembre scorso ho voluto evidenziare il significato e i valori dell’ “amicizia”, quale fattore essenziale del nostro stare e operare insieme.

            Questa sera, alla presenza della nostra Governatrice, ritengo utile dire qualcosa sui valori universali eppur sempre uguali dell'”etica” del Lionismo: che avete sentito profferire anche qui qualche attimo fa.

            Ho scritto invero una Relazione più diffusa di quella che invece dirò: per lasciare il doveroso spazio soprattutto ai pensieri della Governatrice e dei Soci.

            Ecco: io credo che il “leit motiv” – la ragione essenziale – del Lionismo sia sempre da individuare innanzitutto nella sua sempre ribadita e viva “ETICA”: che i nostri Padri Fondatori ci hanno inculcato, dando ispirazione intelligente (e coerente con menti ricche di sensibilità, di saperi e di coraggiose e generose iniziative) anche al nostro primo vecchio “Statuto” del 1954: e che – con l’ approvazione del nostro Governatore, oggi qui con noi – abbiamo voluto aggiornare e confermare nei nuovi recenti Statuto e Regolamento del Club.

            “ETICA” dunque: che – senza voler scendere in particolari che si perderebbero nei tempi del pensiero umano – è dall’ origine definita come “filosofia dell’azione volontaria“ (e cioè soggettiva) in quanto subordinata alla legge assoluta del dovere, che l’uomo mutua dalla propria ragione, di cui esso è in natura unico depositario.

            ETICA: dal greco “ethos”: che significa costume mentale, modo di operare nello spirito, comportamento umano fondato su valori immodificabili; né sarebbe stato sufficiente usare il termine “morale” – che pur è ancorato all’etica (la quale però lo sovrasta) – nel quale troveremmo in prevalenza elementi di concretezza di varia origine, ancorché pur sempre finalizzato al Bene Comune dei nostri simili: un concetto che resta estraneo al Lionismo ma che – ad esempio – nel Cristianesimo si valorizza invece alquanto perché si impernia sulla destinazione soprannaturale dell’Uomo.

             L’etica è dunque un insieme di comportamenti intimamente rivolti da noi a ciascuno di noi, prescindendo da qualsiasi indicazione esterna, sia essa confessionale o politica o di altra natura (che invece configura la morale).

            Io colgo in tutto questo la grande intuizione – trasfusa poi nel tempo a milioni di uomini – di Melvin Jones: che noi troviamo ancora nel suo “codice” universale in cui si affermano i valori fondanti della “vocazione al servizio” (We serve – I serve), della lealtà e correttezza, dell’uso spirituale e non egoistico dell’amicizia, dei doveri alti di cittadinanza e di conseguente rispetto delle istituzioni e della propria comunità (la “polis”), della solidarietà, della generosità che ha sempre come fine ultimo il ricercare e il costruire quella grande ricchezza che è il Bene dell’Uomo: un bene che, come anzidetto, nasce dalla ragione squisitamente umana ma che deve anche poi materializzarsi con le sue opere.

            Ma siamo certi, ciascuno di noi, di aver compreso appieno e di saper appieno interpretare e realizzare, anche nel nostro “piccolo mondo”, questi principi dell'”etica dei valori”?

            Bisogna ammettere che Melvin Jones ha saputo cogliere appieno – per poter assicurare significato universale ai suoi valori – questo “mondo dell’immanenza”, che non è dunque a nessuno precluso, proprio perché non viene in alcun modo precluso quello della “trascendenza”: che semmai – e per taluni valori di natura religiosa, e quindi propri della trascendenza – è profondamente implementativo: ma che correttamente resta estraneo al Lionismo.

            Di questo “mondo dei viventi” Melvin Jones ha colto gli aspetti più significativi, chiedendo al popola dei Lions le realizzazioni, sempre possibili e sempre lecite. Il che non è davvero poco! E noi dobbiamo essergliene davvero grati e sempre disponibili e pronti a divulgare questo suo insegnamento di vita: che nulla sottrae alla famiglia e nulla sottrae alle nostre attività professionali.            Ed è proprio con questo suo ancoraggio all’immanenza del vivere che egli  è riuscito a conservareda cento anni – partendo da una società tanto diversa dall’attuale -il principio dell’attualità: deli valori sempre presenti della perdurante e sempre viva attualità dei valori di eccellenza del Lionismo.

            E’ questo un aspetto profondo e straordinario della nostra Associazione: perché afferma il principio che L’UMANITA’ E’ UNICA e che il suo frazionamento, le sue disuguaglianze e le sue sperequazioni sono opere disumanizzanti: alle quali il Lionismo si prefigge – ovviamente senza poterci riuscire appieno – di porre un qualche rimedio.

            Non è forse un quasi-miracolo, amici, se da quasi un secolo un’organizzazione tanto complessa  e tanto ramificata – ma i cui principi di funzionamento si rinnovano di anno in anno col cambiare delle varie società e delle loro relazioni – sia riuscita a realizzare ciò che ha dimostrato di saper realizzare, sia ai livelli locali e più semplici e dunque di “comunità” (come noi vogliamo fare quest’anno) fino a quelli universali dove – unitamente a progetti sempre vivi (la cura degli occhi; la lotta a malattie endemiche; l’aiuto a popolazioni ai margini della civiltà e di un minimale progresso; e così via) – vengono utilizzati strumenti efficaci di tecnologia avanzata e di sempre maggiori sensibilizzazioni verso tanti bisogni, che per essere rivolti davvero a tutti gli umani, debbono prescindere dalla politica di parte, dallo specifico credo religioso (ma Papa Francesco non affermo oggi proprio questo?), da costumi che magari si perdono nel tempo e la cui rimozione non può essere condizionata dai valori profondi ed eterni dell’ETICA che noi Lions affermiamo?

            L’impatto è sempre enorme e visibile, se la stessa ONU riconosce da anni che il Lionismo si è imposto come l’organizzazione di servizio di maggior offerta volontaristica e di azione umanitaria e solidale.

            Cosicché l’ETICA – che diventa presupposto alto a quella profferta di amicizia che prescinde totalmente dal profitto ma che vuol perseguire e realizzare i benefici della spirito a livello non solo e non tanto di Club ma soprattutto di legame fra le popolazioni anche molto distanti fra loro e diversificate – diventa una cifra, un simbolo del nostro “ESSERE LIONS”,  con nostra consapevole fierezza, ne è l’essenza stessa perché incarna il “sogno” fondamentale sempre “in process” si Melvin Jones, e che il Presidente Internazionale ci rammenta costantemente, diventando così il sogno di noi tutti.

            IMPEGNO – DISPONIBILITA’ – LEALTA’ – SOLIDARIETA’ – GENEROSITA’ – SPIRITO DI SERVIZIO sono i “valori” ai quali, pur in società ed assetti sociali che cambiano, dobbiamo attenerci nello spirito e nell’azione, anche con qualche sacrificio personale, sia nei riguardi della nostra più vicina “polis” sia – nella complessa epoca che stiamo vivendo – nelle “polis” più ampie e pressoché senza confini, che ci fanno vedere per nostra fortuna e ricchezza il più attuale (ancorché non sempre positivo) universalismo incombente: nella mondializzazione delle problematiche umane, sempre più fra loro intrecciate anche nella sofferenza, che abbisognano in crescendo di generosi interventi solidaristici: il che è appunto ciò che ci chiede la nostra “ETICA LIONISTICA”,  il nostro ESSERE LIONS,

            Tutto questo, amici Lions, significa che dobbiamo essere sempre pronti al cambiamento, alle innovazioni: vale a dire ad affrontare – pur con le immutate e antiche motivazioni – le problematiche sempre crescenti e sempre diverse della nostra “comunità” (magari piccola), delle nostre regioni, sia nazionali che sovranazionali, del mondo intero (l’Africa; l’India; il Centramerica, le isole sparse negli oceani). Perché questa umanità è, come noi, in continua evoluzione, ed è un’evoluzione che sta ancora incontrando terribili spettri (la sete, la fame, le malattie, ma anche le guerre locali, lo sfruttamento umano, le ingiustizie ricorrenti, l’abuso sulle donne e sui bambini…) e prima fra tutti quel mancato vero sviluppo che si scontra con quelle “nuove povertà”, anche a noi vicine, alle quali rivolgiamo le nostre attenzioni.

            Lasciatemi anche pensare e ricordare  – prima di concludere – il grande problema della “PACE”, per la quale il Lionismo è sempre in prima linea.

            E consentitemi anche due riferimenti che spero restino nei vostri generosi cuori:

il primo è il “motto” che nel 1954, con l’apprezzamento delle Autorità Lionistiche anche nazionali qui convenute in occasione del nostro “cinquantenario” della nostra Charter – ebbe il massimo consenso e che oggi trovo ancora per noi vivo e vitalissimo: “IL PASSATO UN VANTO; IL FUTURO UN IMPEGNO”: un impegno che, anche con   l’apporto  di sempre auspicati nuovi membri nel pieno del loro vigore fisico e intellettivo, si rinnova costantemente seguendo l’evoluzione dei tempi:

il secondo, che trovo in perfetta e ben antica sintonia con la nostra “Etica Lionistica”, è una grande e sempre attualissima affermazione del filosofo Seneca – del cui pensiero, come sapete, mi sento sempre più arricchito –  allorché disse, duemila anni or sono: “” CIO’ CHE LE LEGGI NON VIETANO, PUO’ VIETARLO L’ONESTA'””. Un principio attuale, no?

            E non sono principi perfettamente in sintonia e positivamente intriganti con quanto sognava e profetizzava  il nostroPadre  Fondatore Melvin Jones?

           

            Amici tutti: vi ringrazio perché – sui valori universali evidenziati – pure io, assieme a voi tutti, posso eticamente e consapevolmente affermare: “I SERVE”.